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Il “fascino” del turismo oscuro in Ucraina: sempre più occidentali vanno a visitare le zone di guerra

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La guerra in Ucraina, oltre a essere un dramma umano e geopolitico, ha dato vita a un fenomeno controverso: il turismo oscuro. Sempre più occidentali scelgono di visitare luoghi segnati dalla guerra, come i sobborghi di Kiev, per immergersi in una realtà drammatica e profondamente diversa dal quotidiano.

Tra questi viaggiatori c’è Alberto Blasco Ventas, un ingegnere informatico spagnolo di 23 anni. Spinto dalla curiosità e dalla voglia di documentare l’esperienza per i suoi follower su YouTube, Alberto ha attraversato Moldavia e Ucraina per raggiungere luoghi simbolo del conflitto, come il ponte di Irpin distrutto nel 2022 per fermare l’avanzata russa. “È la mia prima volta in una zona di guerra” ha raccontato, ammettendo di aver provato paura ma anche un fascino irrefrenabile per l’esperienza.

Le visite organizzate, offerte da agenzie come War Tours e Capital Tours Kiev, permettono ai turisti di esplorare siti devastati dalla guerra, inclusi Borodianka e Bucha, tristemente noti per le atrocità commesse. I costi variano tra i 150 e i 250 euro per tour giornalieri, con opzioni più avventurose, come escursioni verso il fronte, che possono raggiungere i 3.300 euro. Parte dei ricavi viene devoluta all’esercito e i promotori sottolineano l’importanza di mantenere viva la memoria di ciò che è accaduto.

Per le guide locali è un modo per sensibilizzare

Nonostante il fenomeno susciti critiche da chi lo ritiene morboso o irrispettoso, molte guide locali vedono in esso un modo per sensibilizzare il mondo e per aiutare economicamente le comunità colpite. Alcuni residenti, come Mykhaylyna Skoryk-Shkarivska, ex vicesindaco di Bucha, riconoscono che per molti questa forma di turismo rappresenta una nuova realtà da accettare, anche se alcuni lo considerano “denaro macchiato di sangue”.

Secondo Mariana Oleskiv, presidente dell’Agenzia nazionale per lo sviluppo del turismo, la domanda è destinata a crescere. Prima del conflitto, l’Ucraina attirava turisti con mete come Chernobyl, oggi inaccessibile per motivi di sicurezza. Ora il focus si è spostato sulla guerra, con percorsi commemorativi pensati per riflettere sulla tragedia e per ricostruire l’immagine del Paese.

Nel 2023, l’Ucraina ha accolto 4 milioni di visitatori stranieri, il doppio rispetto all’anno precedente. Mentre il turismo locale resta dominante a causa delle restrizioni di viaggio per gli uomini in età da combattimento, il Paese guarda al futuro, siglando accordi con grandi piattaforme turistiche per rilanciare il settore nel dopoguerra.

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